21 dicembre 2020

Cari amici,

questo è stato un anno molto particolare, pieno di difficoltà e di preoccupazione, e anche gli auguri che siamo soliti scambiarci in questo periodo dell’anno non possono non essere condizionati da quello che sta succedendo.

Così, mentre vi auguriamo un Natale sereno nonostante tutto, desideriamo fare a tutti una proposta particolare, e cioè quella di trascorrere il passaggio dall'anno 2020 al nuovo anno 2021, che come sappiamo è Anno Santo Compostellano, in un modo diverso da quello che il mondo propone, anche se per molti di noi già consueto.

Giusto domenica scorsa nella prima lettura (Is 61, 1-2) così parlava Isaia: Lo spirito del Signore Dio è su di me, perché il Signore mi ha consacrato con l'unzione; mi ha mandato a portare il lieto annuncio ai miseri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libertà degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri, a promulgare l'anno di grazia del Signore.

Quel giorno, mentre un po' dappertutto ci sarà qualcuno che si lamenterà di non poter fare festa, a Santiago de Compostela verrà aperta la Porta Santa. Quel giorno noi, nel nostro piccolo, ci fermeremo qualche minuto prima della mezzanotte per vivere nella preghiera questo nuovo "Inizio". Perché tutti noi desideriamo che questo Anno Santo si trasformi davvero, anche se pian piano, in un Anno di Grazia, di Liberazione.

Pregheremo tutti insieme, seppure ognuno da casa propria. Ognuno con le proprie parole, ognuno con le proprie motivazioni, ognuno con le proprie speranze. Che il Signore dia a tutti noi la forza di essere appassionati e responsabili protagonisti di questa rinascita.


Marco, Cammino Celeste